il corpo elettorale italiano è solo e semplicemente una manica di delinquenti che hanno come unico tornaconto il proprio interesse personale nel breve periodo

alcune considerazioni a caldo

l’italia e molti di noi avevamo bisogno per sopravvivere di un governo di centrosinistra che facesse, anche poco, ma che facesse. in sostanza che ci salvasse il culo. non lo avremo, e sarà ancora più dura di quanto non sia attualmente. molti, purtroppo, seppur coinvolti, non lo hanno capito.

l’italia si merita tutto questo, il risultato del centrodestra, soprattutto al nord, ne è la dimostrazione lampante. la gente vota berlusconi non perchè crede in lui o in quello che lui può fare. la gente vota berlusconi perchè vuole delinquere e con berlusconi questo lo possono fare. non tanto perchè berlusconi fa qualcosa, ma perchè sanno che con berlusconi possono farlo, possono trovare un modo per cavarsela, per arrangiarsi, per delinquere. sanno che berlusconi non creerà loro problemi e tanto gli basta.

il pd non ha fatto una campagna eccelsa, ok, ma ha fatto un percorso degno di un partito governativo. il corpo elettorale non è abbastanza maturo per capirlo. il m5s ha preso voti soprattutto dal centrosinistra (e questo la dice lunga sull’elettorato ex comunista), il centro finalmente è definitivamente morto, come le fronde estreme a destra e a sinistra.

credo infine che queste elezioni sanciscono una cosa che ci siamo sempre detti ma a cui non abbiamo mai voluto credere. paganamente c’è il terrore in italia del comunismo, sia nel popolino (e quanto piccolo è il nostro popolo) sia nell’elite culturale. e da questa convinzione sarà difficile liberarsi. questo porta il pd ad essere davanti al senato e come coalizione alla camera con meno voti di quanti presi nel 2008 quando perse

il corpo elettorale italiano è solo e semplicemente una manica di delinquenti che hanno come unico tornaconto il proprio interesse personale nel breve periodo

 

l’agenda politica di monti

Scrivo poco di politica, ne capisco ancora meno, ma la seguo spesso e a lungo. Oggi la conferenza stampa prima, e l’ospitata a In mezz’ora di Monti poi le ho seguite attentamente. La prima conclusione che traggo ed è l’unica sulla quale non sono disposto a cambiare idea è che Monti è un gigante. Ha una caratura, uno spessore di significati fuori dal comune, almeno nell’attuale contesto politico e civile italiano. Insomma: è due spanne sopra gli altri. Si può, poi, essere vicini o meno alle sue idee, ma credo sia doveroso riconoscere la sua grandezza.

Alla conferenza stampa di fine mandato ha parlato a lungo. Ascoltandolo ho capito la differenza che passa tra il politichese (vuota retorica in cui si dice tanto per non dire nulla) e il “montese” (uso smodato di lunghissime e delicate perifrasi per lanciare precisissime bombe a mano).

Ha fondamentalmente picconato e distrutto il PdL per come lo abbiamo conosciuto discreditando le due figure apicali, cioè il segretario Alfano e il presidente Berlusconi. Il monito ad Alfano “le parole contano” ha il sapore del rimprovero paterno, ma anche di chi sa benissimo che su un’esile figura come quella non ci si può contare. Le bordate, infine, a Berlusconi, mascherate e ripetute lungo due ore di intervento, la dicono lunga sulla considerazione che Monti abbia del suo predecessore e su quanto si ritenga altro da lui. Nel distruggere il PdL, o almeno nell’invitare di fatto a distruggerlo, ha offerto uno scenario diverso.

Ha rifiutato di capeggiare una tavola imbandita da altri (i famosi e non ben definiti moderati di Berlusconi), ma ha presentato un tavolo nuovo, tutto da apparecchiare. Questo è il tavolo, cioè l’agenda Monti, io mi siedo, voi cosa fate? Sarà lui a decidere chi siederà al tavolo e che potrà usare il suo nome per la campagna elettorale.

Insomma, a risultato elettorale acquisito, se ci sarà una maggioranza convergente con le sue idee sarà disponibile a candidarsi primo ministro. Questo significa che non farà la campagna elettorale, e non è nemmeno detto che “monti” comparirà sulla scheda elettorale.
Questi movimenti credo siano in atto da mesi, e probabilmente il quadro è già segnato e deciso da tempo. Non a caso Bersani aveva già annunciato che in caso di vittoria, anche con un’ampia maggioranza, avrebbe cercato un dialogo con i centristi. E questo sarà quello che accadrà. L’unica cosa che resta da capire -ed è la battaglia politica che è in atto- è chi la spunterà tra Bersani e Monti alla Presidenza del Consiglio.

Come potrebbe, però, Bersani giustificare al suo elettorato un ennessimo passo indietro a favore di Monti, proprio adesso che presumibilmente è la prima forza nel paese? E certo difficilmente un Monti acconsentirebbe a fare da super ministro dell’economia di un governo Bersani. E ancora la soluzione Monti al Quirinale e Bersani a Palazzo Chigi manterrebbe un certo equilibrio, ma non sembra essere quello che ha in mente Monti.

L’inno dell’Udeur o del Movimento 5 Stelle?

al di là delle opinioni politiche, degli interessi di parte, delle convivenze, degli ideali, delle storie politiche che ci precedono e oltrepassano. al di là di tutto questo l’arte quando è arte si staglia come una diga in una gola, perentoria e definitiva.

grazie a un tweet di gianluca neri mi è capitato di ascoltare l’inno del Movimento 5 Stelle e come a gianluca anche a me è tornato subito alla mente il pezzone fino ad oggi inarrivato e inarrivabile dell’udeur. ora io ve li ripropongo qui, poi sotto trovate pure un sondaggino. perchè sia san remo sia le politiche si avvicinano, e abbiamo bisogno di certezze

movimento 5 stelle

udeur

e ora dite la vostra!

io voto @matteorenzi

faccio come quelli veri che fanno l’endorsement. lo faccio anche se non conto nulla, anche se a nessuno interessa cosa voto alle primarie del PD nel 2012, anche se non sposterò un voto che è uno di quelli che andranno a votare.

lo faccio ma non con le mie parole. nel senso che vi rimando alla lettura (lunga, ma fatela) di questo post. lì c’è scritto tutto quello che penso, con parole che non avrei potuto trovare più efficaci, e giuste. leggetelo, pensateci e poi provate.

in questi giorni ho spesso parlato, discusso con amici e colleghi su chi fosse meglio votare alle primarie. lasciando perdere puppato e tabacci che fatta salva una generale e generica simpatia umana non li fila nessuno, ho scoperto di avere amici per lo più bersaniani e vendoliani. o meglio, nè vendoliani nè bersaniani, ma piuttosto che renzi… e le accuse nei miei confronti sono state politicamente molto dure. hanno anche tirato fuori la vecchia storia, quella cioè che sì, insomma, (imbarazzo!) che avevo creduto anche a veltroni, e andavo in giro a dire: votate veltroni! ah, misero me.

nel mio piccolissimo ho fatto campagna elettorale per renzi, e questo è un po’ l’atto finale. s’intenda ho fatto campagna nel senso che nelle discussioni ero il renziano convinto: il rompipalle, insomma. voto renzi e spero lo facciate anche voi. perchè? per cinque non argomentati motivi (così vi infastidisco ancora di più!)

I cinque non argomentati motivi per votare Matteo Renzi alle Primarie PD 2012

1. perchè vi fa paura, e la fa anche a me

2. perchè è un insopportabile ambizioso con la faccia di bronzo (per non dire altro), ma caga in testa a chiunque si confronti con lui, ed è uno spasso vederlo primeggiare

3. perchè se avete il coraggio di leggere il suo programma sarete d’accordo su quasi tutto.

4. perchè sui matrimoni gay e adozioni non la pensa come me, ma so come la pensa e solo con lui potremo avvicinarci ad ottenere in futuro pari diritti per tutti

5. perchè sarebbe una bella avventura cambiare il nostro modo di pensare e vedere le cose, cambiare la nostra sinistra, cambiare il nostro paese, e farlo con un democristiano (ahahaha). e farlo insieme, volevo dire.

le cose serie comunque le trovate sul post linkato qui sopra.

Idoli olimpici: Ivan Ukhov

Ieri nella gara di salto in alto ha vinto un russo che per molti, soprattutto utenti di Twitter, è diventato subito un idolo. Sto parlando di Ivan Ukhov, un grande talento che spesso non è riuscito ad esprimere tutto il suo potenziale. Si è fatto notare per grandi prestazioni indoor, ma mai era riuscito a eccellere nelle grandi competizioni all’aperto.

Anzi, in alcune occasioni aveva dato spettacolo presentandosi in pedana completamente ubriaco, come testimonia questo video piuttosto divertente. Invece ieri ha primeggiato vincendo l’oro olimpico con l’ottima misura di 2.38 m al primo tentativo.

Ma non è questo di cui volevo parlare. La particolarità e la bellezza del personaggio è la sua immagine da frikkettone ubriaco e trasandato che trasmette. Un atleta con il coraggio o l’incoscienza di saltare con una maglietta a mezze maniche, senza nemmeno l’indicazione della nazionalità, non durante un allenamento, ma durante una finale olimpica. Non raccoglie i capelli per l’occasione, ma li lascia sciolti e spettinati a sfiorare l’asticella che immancabilmente riesce a superare. Ukhov è un idolo perchè come ha detto Scanzi su Twitter sembra Jim Morrison nei suoi brutti ultimi periodi, e in effetti qualcosa di simile c’è.

E’ un idolo perchè valgono gli allenamenti, vale il marketing, vale tutto, ma quando vedi un talento cristallino come il suo adorno di così tanta trascuratezza non puoi che restare affascinato e ammirato, nonostante tutto.

la vera notizia

forse non è che monti ha detto una cosa per altro vera, quella cioè che con berlusconi lo spread sarebbe salito continuamente. la vera notizia, credo, è quella che il Wall Street Journal pubblica un’intervista al nostro primo ministro un mese dopo averla fatta. la nostra credibilità sarà pure migliorata, ma la nostra importanza rimane a bassissimi livelli.

 

historia magistra vitae

io non so nulla di economia, e nemmeno di storia economica, conosco poco i meccanismi dell’amministrazione pubblica, le teorie politiche e le relazioni internazionali. davvero, non voglio pontificiare.
però sulle cose ci rifletto. e se guardiamo indietro, con occhi incompetenti come i miei, davvero non ci rendiamo conto che un ciclo economico basato con le leggi di questa economia dura circa vent’anni? io non so sembra che ripetiamo gli stessi errori da lustri, e non ci accorgiamo di niente.
le guerre mondiali sono durate meno della crisi economica che ci attanaglia. e a provare a risolverla, anche in buona fede, ci sono le stesse persone che non dico la abbiano causata, ma che si sono formati e condividono la teoria che la crisi l’ha prodotta.
sono bastati quattro sassi caduti da un muro per decretare la fine di un ideologia e di un impero, anche economico. quanto tempo ci vorrà per capire che anche il nostro mondo è crollato? davvero fingiamo di non saperlo perchè non abbiamo un nemico che si accaparra il vuoto da noi appena lasciato, come è accaduto vent’anni fa? (guarda, il caso!)
e se pensate che il nemico abbia gli occhi a mandorla, leggete qui.
non vi ricorda niente? mah, io non so, mi sfuggirà sicuramente qualcosa, ma molto non mi torna.