il cane di nicola corre, ovvero, tag cloud

Quando ero in prima elementare o giù di lì, la maestra di italiano ci ha insegnato, come tutte le maestre a tutti gli alunni, a scrivere. Il suo metodo didattico consisteva in questo: su un cartoncino dovevamo scrivere la seguente frase: Il cane di Nicola corre. (fatto?) Poi con delle forbici con la punta arrotondata dovevamo tagliare ogni singolo elemento che componeva la frase. (fatto?) Infine dovevamo comporre quante più frasi di senso compiuto l’inventiva ci suggeriva e riportarle scritte in bella grafia sul quadernone a quadretti grandi (da 1 cm) rigorosamente con la copertina blu (fatto?).  Questo divertente e educativo (?!?!) metodo ci è stato imposto per circa un semestre! Ora io Il cane di Nicola corre, e Nicola corre, e Corre il cane di Nicola, e Il cane corre, a stento riesco a pronuncarli, tale e tanto grande è stato il trauma. Però a causa di questa tortura mi trovo spesso a ripetere l’operazione -a mente, questa volta, che sono diventato grande- con le tag cloud di certi discorsi o documenti. Come ad esempio quella del presidente Obama, oppure quella della Carta di Firenze di Renzi e Civati, oppure ancora quelle a seguito degli interventi di Bersani e Fini a Vieni via con me. Piccolo inciso: osservare e analizzare le tag cloud dei discorsi o dei documenti è davvero interessante. Spesso anche con uno sguardo piuttosto superficiale si riescono a capire molte cose. Vi lascio provare, sia il giochino che vi ho appena raccontato sia testare l’efficacia delle tag cloud, proprio con quelle riferite agli interventi di Bersani e Fini. (Bersani, dov’è la sinistra?, managgia a te). Sotto troverete alcune mie frasi tratte dalle loro parole.

La tag cloud di Fini:

Stato davvero deve essere senza italiani, figli, cittadini

Garantire tane istituzioni senza donne

Stato deve essere l’uguaglianza

Destra deve essere senza Stato.

Lavoro bene senza donne.

La tag cloud di Bersani:

Meno lavoro può essere meno dignità

Fa bene ogni paese senza sinistra

Meno povero deve essere ogni Paese

Ciascuno può dire povero italiano

Con Bersani è più difficile, chissà come mai?, per dire…

 

mediocri

gli interventi di Fini e Bersani a Vieni via con me. E domani non si parlerà d’altro: dei due elenchi di Fini e Bersani, delle differenze e dei punti in comune.  Non si parlerà d’altro, perchè Fini e Bersani non hanno detto nulla. O meglio, lo hanno detto male, con rigurgiti di slogan da campagna elettorale. Non si parlerà d’altro, domani, quando invece dovremmo tutti fermarci a riflettere sulle parole di Saviano in merito alla ‘ndrangheta a Milano, e a ridere amaramente davanti al pezzo irresistibile e magnifico di Antonio Albanese, vero grande genio del panorama satirico italiano.

inutile attesa

per il voto di fiducia di oggi. si fa tanto un gran parlare quando sembra evidente che tutti votino la fiducia (finiani compresi) su quei punti tanto sbandierati da mr.B. perché quei cinque punti sono titoli di buoni propositi a cui manca la polpa. solo mr.B con un discorso suicida potrebbe mettere in discussione un risultato già scontato e che paradossalmente lo vedrebbe appoggiato da una maggioranza maggiore di quella che aveva lasciato prima dell’inizio dell’estate. Sui titoli, e gli slogan pubblicitari, come sempre, mr.B esce vincitore.

pesi e misure

Io non so se il documento sia vero oppure una patacca fabbricata ad hoc per conto di mr.B dai servizi segreti italiani, con l’unico scopo di screditare Fini. Non lo so, e mi interessa relativamente. Quello che voglio dire è che la strategia in atto generale è rendere tutto paragonabile. Della vicenda di Montecarlo, il succo vero qual è? E’ stata comprata una casa ad un prezzo inferiore del suo valore di mercato. Stiamo parlando di soldi privati in operazioni private. Disdicevole, certo, ma ben poco rilevante nell’interesse collettivo. Ben più gravi sono i casi Scajola, p3, Cosentino. Ieri si è votato a favore della camorra e l’interesse principale, oggi, è rivolto alla casa di Montecarlo. Tutto diventa paragonabile -fateci caso- durante i dibattiti politici, con il chiaro intento di sminuire, smussare, screditare l’enorme portata politica delle vicende che ledono la stabilità dell’impero berlusconiano. Tutto è paragonabile, e un Parlamento democraticamente eletto vota, vigliacco in segreto, a favore di un’organizzazione criminale. w l’italia, del 12 dicembre.